venerdì 28 aprile 2017

Omaggio dell’“Ellinogermaniki Agogi” a Mikis Theodorakis



L’istituto privato “Ellinogermaniki Agogi" (a Pallini, comune della Grecia nella periferia dell'Attica) presenta una nuova manifestazione, in cui personalità dal mondo della musica, della letteratura e del cinema raccontano storie finora mai narrate, piene di emozioni e humor, che hanno vissuto e condiviso con il grandissimo compositore Theodorakis. È stata, inoltre, inaugurata una mostra fotografica di documenti appartenenti e alla sfera privata e a quella lavorativa del Maestro Theodorakis.

Per la prima volta, importanti personalità, artisti popolari e intellettuali si incontrano per un'iniziativa che ha l’obiettivo di omaggiare Mikis Theodorakis con un nuovo libro. L'idea di questa iniziativa è quella di far scoprire attimi di vita finora mai svelati che hanno, tuttavia, segnato la vita di molte personalità che il più importante compositore greco ha affascinato e continua ad affascinare con il suo lavoro. Momenti che importanti personaggi della letteratura, della musica e del cinema hanno conservato per molto tempo nella loro memoria come un prezioso oggetto e che adesso, per la prima volta, vogliono svelare raccontandoli al giornalista Fotis Apergis. Hanno contribuito: Vassilis Vassilikos, Costas Gavras, Dimitra Galani, Manos Eleftheriou, Despina Zilfidou Kostas Thomaidis, Luca Karytinos Yannis Kotsiras, Fontas Ladis, Peter Markaris, Notis Mavroudis, Manolis Mitsias Thanos Mikroutsikos Nikos Moraitis, Giorgos Ntalaras, Peter Pandis, Miltos Pashalidis Yannis Smirne, Eleni Torosi, Makis Trikoukis, Dionysis Tsaknis, Maria Farantouri, Tilemachos Chytiris.  
E, inoltre, Febo Delivorias, Dionysis Karatzas e Dionysis Savvopoulos con testi che essi stessi hanno scritto.

Ripercorrendo i loro ricordi, raccolti nel volume  Αν θυμηθείς τ’ όνειρό μας, si potrà scoprire come il 19enne Dennis Savvopoulos ha ottenuto il suo primo lavoro come chitarrista in un bar di Mykonos grazie a Mikis Theodorakis; come un pacchetto di Masticha ha cambiato la vita dell’allora 21enne Maria Farantouri e di come il coro del famoso musical americano "Hair" sia stato trovato a cantare Κατάσταση Πολιορκίας (Stato d'assedio) in un teatro di Londra, mentre Theodorakis osservava il concerto da una radio, esiliato con la sua famiglia a Zatouna.

Come e perché un pomeriggio d'estate del 1971, a Roma, Theodorakis ha dimostrato che  fu presumibilmente lui a scrivere Ποτέ την Κυριακή ("Mai di Domenica") e come altrettanto presumibilmente sia di Manos Hadjidakis la melodia di "Zorba". Viene raccontato come il calcio abbia aiutato Mikis Theodorakis a insegnare a dei musicisti italiani il ritmo di Το Γελαστό Παιδί, dove fu firmato il più strambo contratto tra il compositore e Kostas Gavras sulle musiche del film "Z - L'orgia del potere". Quale storico concerto della giunta fu quasi annullato perché gli spettatori erano già arrivati ma la metà dell’orchestra era ancora per strada. E, ancora, quale inaspettato favore ha chiesto la Regina Sofia di Spagna a Theodorakis dopo un concerto a Bilbao.

Con la convinzione che l'istruzione e la cultura siano elementi fondamentali del moderno istituto di istruzione, l’Ελληνογερμανική Αγωγή presenterà il libro lunedì 8 Maggio (alle 07:00) nella sala delle mostre. L’evento  Αν θυμηθείς τ’ όνειρό μας si arricchisce di numerose fotografie d'archivio, molte delle quali sono pubblicate per la prima volta. La maggior parte sarà presentata alla mostra, che verrà inaugurata presso la sede della scuola e durerà fino al 14 maggio. L'evento culminerà con canzoni di Mikis Theodorakis interpretate dai ragazzi del Coro dell’Ellinogermaniki Agogi sotto la direzione di Chrysa Apostolatou.

Traduzione di un articolo di The TOC

venerdì 14 aprile 2017

Tradizioni di Pasqua in Grecia


In Grecia la Pasqua è la festa religiosa più importante e vissuta con più partecipazione dai fedeli. Accanto ai riti religiosi, però, si svolgono anche tradizioni “pagane” che si tramandano da secoli e coinvolgono un po’ tutta la popolazione, a partire dai bambini.
La data della Pasqua ortodossa non sempre combacia con quella della Pasqua cristiana – è infatti diverso il modo di calcolarla. Per la chiesa cristiana, che segue il calendario gregoriano, Pasqua viene fissata di anno in anno nella domenica successiva alla prima luna piena (il plenilunio) dopo all'equinozio di primavera (il 21 marzo). La chiesa ortodossa segue invece il calendario giuliano differisce di tredici giorni rispetto a quello gregoriano, ma succede che le due date coincidano (come accade con la Pasqua 2010).

Una tradizione prettamente greca della Pasqua è quella di colorare e decorare le uova di rosso. La scelta del colore si rifà ad un’antica leggenda secondo cui Maria Maddalena, dopo essere stata al Sepolcro di Gesù e avendolo trovato vuoto, si recò dove erano riuniti i discepoli e annunciò loro la straordinaria notizia. Pietro, però, incredule le disse: “Crederò a quello che dici solo se le uova che hai nel paniere diventeranno rosse”. E subito le uova si tinsero di un rosso intenso. Il rosso è inoltre il colore del sangue di Cristo, della festa e un modo per tenere lontano il male. 

Le uova rosse vengono poi decorate con cera sciolta: uccellini, fiori, forme astratte. Molto importane è il cosiddetto “uovo della Madonna” ovvero il primo uovo che viene colorata in una casa e che viene messo nell’iconostasi della casa (tutte le case in Grecia hanno un luogo con un’icona della Madonna e un altarino a scopo di preghiera). 
Le celebrazioni della Pasqua sono precedute da sei domeniche di Quaresima, in cui si recitano preghiere particolari, la liturgia ha una propria specificità e i fedeli osservano particolari privazioni soprattutto alimentari - possono essere mangiati soltanto alimenti naturali, niente carni, latticini, pesci, o pollame. 

La domenica che precede Pasqua, la domenica delle Palme, è dedicata a Lazzaro. Il venerdì i ragazzini si adoperano per decorare dei cestini con fiori e bacche selvatiche, il sabato precedente la festa, indossati gli abiti locali tipici, girano di casa in casa cantando le canzoni tradizioni “kalanda” (canti tipici delle feste greche che si cantano accompagnati da tamburelli flauti e fisarmoniche) per Lazzaro ricevendo in cambio piccole offerte in denaro, frutta o altre cose semplici. Le canzoni celebrano la Resurrezione di Lazzaro, come episodio preliminare per la Resurrezione del Cristo. 

La domenica delle Palme viene chiamata “giorno della vita e della morte” ed è il primo giorno della Settimana Santa i cui si cucinano solo piatti a base di pesce. Questo giorno viene detto Κυριακή των Βαΐων (ton Vaion) che deriva da palma (βάγια) e ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme tra le palme festanti dei fedeli. Si usa anche addobbare le chiese con palme, mentre dopo la liturgia il sacerdote benedice e dà ai fedeli croci di palme che collocheranno vicino alle figure sacre nelle proprie case per essere protetti tutto l'anno. In varie città della Grecia durante la Domenica delle Palme si svolgono processioni moltoparticolari, come quella di Corfù che porta in giro per la città, addobbata con panni rossi stesi alle finestre di tutte le case, le Venerabili Spoglie di Agios Spyridion. È una tradizione che risale al 1630 in ricordo della peste che colpì la città nel 1629. Durante i primi tre giorni della Settimana Santa (da lunedì a mercoledì) in molte parti della Grecia non si mangia nulla e solo la sere si beve dell’acqua. In altre città., invece, si smonta il telaio della tessitura, oppure non ci si lava con il sapone. Il mercoledì solitamente la casa viene pulita da cima a fondo, mentre nel pomeriggio ci si reca in Chiesa per la “Sacra Unzione” ("efcheleon").

Il Giovedì Santo iniziano le vere e proprie celebrazioni pasquali. È il giorno in cui si colorano le uva di rosso e si preparano i “Koulorakia”, dolci tipici della Pasqua greca che sono impastati con differenti essenze, decorati con frutta secca e con figure varie fatte con lo stesso impasto (campane, campanelle, canestri, cestini, archetti, ovetti e "Lazzari", cioè figure dove risaltano le mani, i piedi e la testa). In serata, dopo la liturgia dei Dodici Vangeli, in cui il momento culminante è il “Niptiras” (Lavabo), le ragazze adornano l’Epitaffio, la bara che ospiterà il corpo di Cristo per la Deposizione, con ghirlande di fiori bianchi. Le tradizioni variano poi da città a città. Ad esempio a Kalymnos nel primo pomeriggio gli isolani si riuniscono per preparare con stracci e paglia il fantoccio del Giuda, che verrà appeso all’esterno della chiesa e resterà cosi fino a mezzogiorno del Sabato Santo, quando sarà bruciato tra urla e insulti sino al momento del suono delle campane per la Prima Resurrezione.


Il Venerdì Santo è il giorno del riposo e del digiuno, nonché il giorno del lutto. In Chiesa, la sera, si celebra il Vespro (”εσπερινός”) e dopo la funzione inizia la processione funebre dell’Epitaffio, la bara con il simulacro di Cristo, ricoperta di fiori, che viene portata in processione per le vie della città. Degli stendardi e una Croce precedono la bara, seguita dalla
banda che suona la marcia funebre, i sacerdoti cantori, il clero, le portatrici di profumi (“Μυροφόρες”), bambini che portano le immagini dei cherubini (“εξαπτέρυγα”) e i fedeli. Lungo tutto il percorso, i fedeli gettano fiori ed aromi profumati e tengono in mano una candela accesa. Anche per il Venerdì le celebrazioni si arricchiscono di tradizioni locali che variano di città in città. Ad Atene, ad esempio, un fantoccio del Giuda, che era stato precedentemente appeso su una barca al porto, fatto bruciare dopo la processione. In pochi minuti la sagoma brucia e cade interamente a mare: è il momento degli auguri dei fedeli.


Il Sabato è il giorno di preparazione per la grande festa che inizia a mezzanotte con la celebrazione della messa e l’annunciazione festosa della Resurrezione di Cristo. Durante la funzione ogni fedele ha acceso una candela di buon auspicio che deve portare a casa ancora accesa. Prima di entrare a casa i fedeli fanno una croce con il fumo della candela sull’infisso superiore della porta d’ingresso, accendono il lumicino che hanno innanzi alle immagini sacre o dei cari, mantenendolo acceso tutto l’anno sino alla prossima Resurrezione. Fatto questo si può consumare la tradizionale cena a base di uova rosse, zuppa Μαγειρίτσα  (in foto: maghiritsa, interiora di agnello tagliate piccolissime e bollite con cipolla, aneto e riso e condite con una salsa di uovo e limone: avgolemono), “koulourakia” e “tsourekia”. 


La Domenica di Pasqua si mangia l’agnello allo spiedo (“οβελίας”), la cui cottura assume le sembianze di un vero rito. È un’usanza antichissima che risale all’epoca in cui un incendio casualmente bruciò molti animali, così come raccontato da Omero nelle sue opere in cui si descrivono anche i lauti banchetti a base di carne arrosto che si facevano dopo il sacrificio agli dei.  Il giorno di Pasqua in tutta la Grecia, i cortili, i campi ed ogni spazio all’aperto vengono occupati dallo spiedo e dai “partecipanti al banchetto”. Le interiora dell’agnello sono già state usate per la zuppa del giorno precedente, la tradizionale Μαγειρίτσα (maghiritsa), oppure vengono fatte sempre allo spiedo per il Κοκορέτσι (kokoretsi). Gli uomini, seduti davanti agli spiedi disposti in fila l’uno dietro l’altro, si alternano nella lunga fase della cottura sin dalle prime ore del mattino, tra canti e balli della tradizione. È usanza ancora oggi indossare i costumi tradizionali locali. Il lunedì e il martedì che seguono la Pasqua sono ancora giorni di festa, che solitamente si festeggiano con gite fuori porta, scampagnate e manifestazioni locali.


Testo da GuidaGrecia

sabato 25 marzo 2017

25 marzo, in Grecia si festeggia il Giorno dell’indipendenza

Riportiamo di seguito un articolo interessante di ATENIESIPERCASO che unisce a elementi della storia greca elementi della tradizione, in particolar modo quella culinaria, e che parla di quella che è una giornata di festa per tutti i greci: il 25 marzo, giorno in cui si celebra l'anniversario della rivolta del 1821 contro l'Impero Ottomano. 


"Se sono giorni che nei supermercati vedete solo baccalà sotto sale e per strada venditori ambulanti che espongono bandiere greche in tutti gli angoli della città niente paura a tutto c’è una spiegazione!
Tutti si preparano al festeggiamento del 25 Marzo, una giornata meravigliosa per festeggiare la festa nazionale! E come sappiamo bene i greci in quanto a festeggiamenti di certo non si fanno parlare dietro! Inizia a fare caldo ma un caldo ancora sopportabile per godersi una giornata di vacanza, e più precisamente per i greci una doppia vacanzauna storica in cui si celebra la guerra d’indipendenza contro l’impero ottomano tra il 1821 e il 1830 e una religiosa in cui la chiesa greco ortodossa celebra l’annunciazione di Gabriele alla Vergine Maria. Per i Greci è un motivo di vanto e orgoglio e da alcuni giorni prima della celebrazione la città è invasa dai colori bianco e blu che richiamano la bandiera nazionale e dal rullo dei tamburi di alcune parate organizzate nelle scuole di alcuni quartieri della città! La bellissima bandiera bianca e blu richiama il motto “Libertà o Morte “ ( Eleftheria i Thanatos ) durante la rivoluzione greca contro l’Impero Ottomano . La croce greca che poggia sul lato sinistro dimostra il rispetto e la devozione che i greci hanno per la Chiesa ortodossa greca e sottolinea l’importante ruolo del cristianesimo nella formazione della moderna nazione ellenica. Durante gli anni bui della dominazione ottomana , la Chiesa greco-ortodossa ha aiutato i greci a mantenere le loro caratteristiche culturali : la lingua greca , la religione bizantina e in generale l’ identità etnica greca. I Greci che sono un popolo di grandi festeggiatori sia religiosi che amanti della buona tavola non perdono occasione per festeggiare la doppia festa con sfilate e Bakaliaros (favoloso pesce baccalà)!
La tradizione in tutta la Grecia è di mangiare il baccalà croccante accompagnato da una delicatissima salsa di aglio (Bakaliaros skordalia). La tradizione legata alla Quaresima vieta il consumo di carni animali ma la chiesa ortodossa permette una piccola deroga in cui è possibile cucinare le carni animali in vista della celebrazione dell’Annunciazione e della domenica delle palme prima di Πasqua. Ovviamente il Baccalà viene mangiato fritto in quanto nel secolo passato, tranne che sulle isole, era difficile poter degustare sulle tavole un buon pesce fresco e questa preparazione era l’unica soluzione facile ed economica per mangiarlo."

martedì 21 marzo 2017

Palermo 23 marzo, "Un pomeriggio con Zorba"


Si terrà giovedì 23 marzo 2017, dalle ore 16 alle ore 19, a Palermo presso i locali dell’Associazione culturale La Tenda di Abramo, in via Lungarini 60, con la collaborazione di Edizioni La Zisa, “Un pomeriggio con Zorba”.
L’incontro sarà l’occasione per trascorrere, con un “ellenikò kafè” e pasticcini tipici pasquali (koulouria), un pomeriggio all'insegna della cultura, delle tradizioni e della lingua greca, per filelleni e per persone curiose di conoscere qualcosa in più sulla Grecia.
Sarà anche l’occasione per presentare, con una lezione di prova gratuita, il nuovo corso intensivo di lingua neogreca, “Kalimèra”, che prenderà il via il 6 aprile 2017 e che sarà tenuto da un’insegnante madrelingua qualificata. La partecipazione è aperta a tutti.


Info: tel. 091 5509295 - cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com

mercoledì 15 marzo 2017

Palermo 6 aprile, Al via il corso base di lingua e cultura neogreca “Kalimera!”



Sono aperte le iscrizioni al corso base di lingua e cultura neogreca “Kalimera!” organizzato dall’associazione culturale La Tenda di Abramo, dal gruppo Gli amici di Zorba il greco e dalle Edizioni La Zisa. Il corso, tenuto da un’insegnante madrelingua qualificata, inizierà giovedì 6 aprile. Strutturato in 4 incontri (uno a settimana), avrà un costo complessivo di euro 70. Le lezioni si terranno ogni giovedì, alle ore 18, presso i locali dell’associazione in via Lungarini 60, a Palermo. Alla fine del corso, a richiesta, verrà rilasciato un attestato di frequenza. (Calendario delle lezioni: 6, 13, 20 e 27 aprile 2017). 

Per iscrizioni e informazioni: tel. +39 091 5509295; cell. 327 9053186; o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com

La segreteria è aperta dal lunedì al venerdì: dalle ore 9,00 alle ore 13,00

Perché studiare il greco moderno

Il corso introduttivo alla cultura e alla lingua greca, suddiviso in 8 ore, si pone molteplici obiettivi che hanno lo scopo di fornire allo studente le nozioni di base della lingua greca moderna e dare delle curiosità su quelle che sono le caratteristiche della cultura ellenica negli anni 2000; una cultura che affonda le radici nel 3000 a.C. e poi nell’ epoca classica antica, passando per la cultura ellenistica, bizantina e la dominazione turca, fino alla Grecia dei nostri giorni, nazione orgogliosa del proprio passato e delle proprie tradizioni che guarda sempre con interesse agli input che arrivano tanto dall’ Europa tradizionale quanto dai Balcani e dal Vicino Oriente. Proprio per questo la Grecia di adesso se da un lato può essere considerata la colonna portante dei valori europei,dall’altro si pone nel 2017 sempre più come porta e crocevia tra le diverse culture.
Il corso è rivolto a tutti colori che vogliono approcciarsi alla lingua e alla cultura greca. Sicuramente interessante per gli studenti di lettere classiche e moderne che ritroveranno nel passaggio dal greco antico  quello moderno, degli importanti input per una ricerca filologica e linguistica. È rivolto a tutti quegli amanti di filosofia, letteratura, filologia, medicina, artisti che possono trovare nel greco moderno l’origine di un linguaggio settoriale che quotidianamente utilizzano. È altresì rivolto a tutte quelle persone che semplicemente amano la Grecia e il suo popolo, che amano andare in vacanza nel paese ellenico e che spesso si sono chiesti o si chiederanno come ordinare un piatto locale, a che ora passa un bus, o come si dice buongiorno, buonasera e che ora è.

Il corso si suddivide in due moduli:

1- Un modulo dedicato alla lingua dove, con un approccio semplice e alla portata di tutti, impareremo a parlare greco moderno, vedendo come  presentarsi, come chiedere informazioni, ordinare al bar e sopravvivere anche se nessuno parlerà inglese. Per quelli più interessati sono previsti anche degli approfondimenti grammaticali.
2- Un modulo di cultura e tradizioni della Grecia di oggi che prevedono approfondimenti sulla cucina tipica, con ricette e degustazioni, balli, itinerari turistici e tutto ciò che può interessare un amante della Grecia o un turista curioso che non si accontenta di leggere le solite cose in una guida turistica.

Programma del corso

Lezione 1.      6/4/2017
                        Alfabeto e fonetica
                        Informazioni personali. La famiglia. le professioni.
                        I verbi essere/avere e i pronomi personali in greco.

Lezione 2.     13/4/2017
Al ristorante greco! Come ordinare al ristorante. Come mangiano i greci?  Somiglianze e differenze tra la cucina italiana e greca. Piatti tipici.
Grammatica: Verbi della prima coniugazione. Il nominativo dei sostantivi; singolare e plurale.

Lezione 3.     20/4/2017
Tradizioni e feste. Balliamo? I passi basici del ballo greco ‘kalamatianos’.
Grammatica: Verbi della seconda coniugazione. L’ accusativo dei sostantivi: il singolare e plurale. I numeri da 0 a 20.

Lezione 4.     27/4/2017
Hobby, vita quotidiana. Mezzi di trasporto. Chiedo informazioni su orari etc. Cosa vedere in Grecia. I luoghi da visitare e come arrivare.
Revisione.


La Tenda di Abramo - Culture e religioni in dialogo”, via Lungarini 60 - 90133 Palermo (It) - Tel./Fax 091 5509295 - Cell. 327 9053186 - E-mail:ass.latendadiabramo@gmail.com – blog: http://latendadiabramo.blogspot.it

Manolis Anagnostakis e l'essenzialismo, breve viaggio tra Salonicco e musica


Manolis Anagnostakis, poeta greco della prima generazione del dopoguerra e critico di primo piano dei movimenti poetici marxisti ed esistenzialisti comparsi durante e dopo la guerra civile greca verso la fine degli anni quaranta, fu un punto di riferimento per i suoi contemporanei e influenzò la generazione di poeti a lui immediatamente successivi. La poesia di Anagnostakis è stata descritta come "essenziale" e i suoi componimenti ottennero numerosi riconoscimenti nei premi letterari nazionali greci e furono messe in musica da Mikis Theodorakis e cantate, tra gli altri, da Margarita Zorbala.
Anagnostakis nacque a Salonicco e proprio di Salonicco troviamo diversi riferimenti nelle sue poesie. Troviamo il quartiere nel quale è cresciuto, ci descrive le vie attraverso le quali camminava, il porto e lo storico distretto di Ladadika e luoghi legati a sue vicende personali come l’incarcerazione, il campo di Pavlos Melas e la prigione Yedi Kule (Heptapyrgion).

Θεσσαλονίκη, Μέρες του 1969 μ.Χ

Στην οδό Αιγύπτου —πρώτη πάροδος δεξιά—
Τώρα υψώνεται το μέγαρο της Τράπεζας Συναλλαγών
Τουριστικά γραφεία και πρακτορεία μεταναστεύσεως
Λαδάδικα (Οδός Κατούνη).


Le sue simpatie di sinistra lo avevano spinto ad arruolarsi nella resistenza, scelta che in seguito gli valse la condanna a morte durante la guerra civile. Arrestato per il suo coinvolgimento con il Movimento Studentesco all'Università di Salonicco nel 1948, Anagnostakis scontò, come accennato prima, molti anni ad Eptapyrgion, una prigione statale. Il suo secondo libro, Epoches 2, fu pubblicato dopo che era stato imprigionato, nel 1948.
L'anno successivo Anagnostakis fu anche espulso dal Partito Comunista di Grecia e processato in tribunale. Fu condannato a morte, ma la condanna non venne eseguita e sopravvisse al regime. Sulla sua scarcerazione, avvenuta nel 1951, pubblicò l'ultimo libro del ciclo Epoches.
Anagnostakis cominciò un nuovo ciclo di opere con Synecheia ("La continuazione") del 1954, e con il seguito del 1955. Nonostante non pubblicasse più nessun lavoro di grande rilevanza, fino a Ta piimata 1941-1971 ("Le poesie - 1941-1971") del 1971, continuò a lavorare presso giornali e riviste.
Proprio in un quotidiano, Αυγή, fu pubblicato nel 1983 un bellissimo componimento poetico, Φοβάμαι, in cui è possibile trovare diversi elementi della poetica di Anagnostakis: la lotta politica dei primi periodi e al contempo la disillusione e la rabbia nei confronti di chi grida alla rivoluzione ma non ha combattuto per ottenerla durante i sette anni della dittatura.
Ecco il componimento, prima in greco e poi in traduzione:


Φοβάμαι

Φοβάμαι τους ανθρώπους που εφτά χρόνια
έκαναν πως δεν είχαν πάρει χαμπάρι
και μια ωραία πρωία –μεσούντος κάποιου Ιουλίου–
βγήκαν στις πλατείες με σημαιάκια κραυγάζοντας
«Δώστε τη χούντα στο λαό».

Φοβάμαι τους ανθρώπους
που με καταλερωμένη τη φωλιά
πασχίζουν τώρα να βρουν λεκέδες στη δική σου.

Φοβάμαι τους ανθρώπους
που σου 'κλειναν την πόρτα
μην τυχόν και τους δώσεις κουπόνια
και τώρα τους βλέπεις στο Πολυτεχνείο
να καταθέτουν γαρίφαλα και να δακρύζουν.

Φοβάμαι τους ανθρώπους
που γέμιζαν τις ταβέρνες
και τα 'σπαζαν στα μπουζούκια
κάθε βράδυ
και τώρα τα ξανασπάζουν
όταν τους πιάνει το μεράκι της Φαραντούρη
και έχουν και «απόψεις».

Φοβάμαι τους ανθρώπους
που άλλαζαν πεζοδρόμιο όταν σε συναντούσαν
και τώρα σε λοιδορούν
γιατί, λέει, δεν βαδίζεις στον ίσιο δρόμο.
Φοβάμαι, φοβάμαι πολλούς ανθρώπους.
Φέτος φοβήθηκα ακόμα περισσότερο.

Ho paura

Ho paura di chi non s’è mosso
nel silenzio colpevole
di sette lunghissimi anni per farlo un bel giorno di Luglio
sbraitando in piazza: “Potere al Popolo”.

Ho paura dell’uomo
che sporco s’affanna
a cercare macchie sul tuo vestito.
Di chi sbatteva la porta sui tuoi manifesti,
di costoro ho paura
e delle loro lacrime, oggi
e delle ghirlande deposte
sul marciapiede del Politecnico.

Di questi ho paura
che nel sollazzo d’ogni notte
come se nulla fosse
affollavano trattorie e bouzoukia,
adesso ascoltano Farantouri,
opinioni indossano e abiti nuovi.
Ho paura di chi alla tua vista
ieri cambiava strada
e t’accusa oggi
d’aver scelto la strada sbagliata.

Ho paura, ho paura di molti
adesso
ne ho paura di più.

Anche se la raccolta del 1971 di Anagnostakis fu l'ultima sua opera di una certa rilevanza, i suoi versi filo-esistenzialisti lasciarono il loro segno sulla successiva generazione di poeti greci. Questa influenza si deve in parte al fatto che le sue poesie erano state messe in musica da Mikis Theodorakis, come parte del suo ciclo Ballate, scritto durante la dittatura dei colonnelli, durata sette anni. Queste Ballate sono state eseguite tra molti altri dalla cantante Margarita Zorbala (che le incise nel suo album di debutto nel 1975).

Μ. Αναγνωστάκης - Μ. Θεοδωράκης - "Δρόμοι παλιοί":



Testo

Δρόμοι παλιοί που αγάπησα και μίσησα ατέλειωτα
κάτω απ' τους ίσκιους των σπιτιών να περπατώ
νύχτες των γυρισμών αναπότρεπτες κι η πόλη νεκρή.

Την ασήμαντη παρουσία μου βρίσκω σε κάθε γωνιά
κάμε να σ' ανταμώσω κάποτε φάσμα χαμένο του πόθου μου κι εγώ.

Ξεχασμένος κι ατίθασος να περπατώ
κρατώντας μια σπίθα τρεμόσβηστη στις υγρές μου παλάμες.

Και προχωρούσα μέσα στη νύχτα χωρίς να γνωρίζω κανένα
κι ούτε κανένας κι ούτε κανένας με γνώριζε με γνώριζε.




lunedì 13 marzo 2017

Palermo 23 marzo, "Un pomeriggio con Zorba"

Si terrà giovedì 23 marzo 2017, dalle ore 16 alle ore 19, a Palermo presso i locali dell’Associazione culturale La Tenda di Abramo, in via Lungarini 60, con la collaborazione di Edizioni La Zisa, “Un pomeriggio con Zorba”.
L’incontro sarà l’occasione per trascorrere, con un “ellenikò kafè” e pasticcini tipici pasquali (koulouria), un pomeriggio all’insegna della cultura, delle tradizioni e della lingua greca, per filelleni e per persone curiose di conoscere qualcosa in più sulla Grecia.
Sarà anche l’occasione per presentare, con una lezione di prova gratuita, il nuovo corso intensivo di lingua neogreca, “Kalimèra”, che prenderà il via il 6 aprile 2017 e che sarà tenuto da un’insegnante madrelingua qualificata. La partecipazione è aperta a tutti.
Visualizza qui l'evento su Facebook

Info: tel. 091 5509295 - cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com

giovedì 9 marzo 2017

Premio IRIS 2017, tutte le nomination dei premi dell'Accademia greca del cinema ( 07/03/2017, Το Βήμα)


Con 11 nomination, il film "Suntan" di Argyris Papadimitropoulos si trova in cima ai film in lizza per il Premio IRIS dell'Accademia greca del cinema.
Le nomination sono state annunciate martedì presso il Centro delle Arti e della Letteratura della Fondazione Onassis dove Martedì 21 marzo si svolgerà premio.
Una posizione sotto al film di Papadimitropoulos troviamo "Νήμα" di Alexandros Voulgaris. Il film, non ancora distribuito nelle sale dopo la proiezione al Festival del cinema di Salonicco, racconta le torture subite della madre della regista Ioanna Karystiani durante i sette anni della Dittatura dei colonnelli e la forza e il coraggio con cui si è poi rialzata e ha ripreso in mano la sua vita. "Νήμα" ha ricevuto nomination in ben 10 categorie.
Molto bene anche "Νοτιάς" di Tassos Boulmetis (otto nomination), mentre "Park" di Sophia Exarchou, che arriverà nelle sale giovedì, è arrivato pari merito con "America Square" di Yannis Sakaridis.
Infine, "Ρόζα της Σμύρνης", il più grande successo greco di questa stagione, ha vinto la nomination nella categoria "miglior costume",
Due le novità quest'anno. La prima consiste nell’aumento da tre a cinque dei titoli per miglior lungometraggio o cortometraggio; la seconda è l'introduzione della categoria dei film d'animazione.

Premio Miglior lungometraggio
candidati:
1. Dal film "Έτερος Εγώ" ("Un altro me") Sotiris Tsafoulias e Fenia Kosovitsa.
2. Dal film "Νήμα" Helen Byrd.
3. Dal film "Νοτιάς" Tasos Mpoulmetis.
4. Dal film "America Square" Venia Vergos, Nikos Frangos, Iorgos Lemos e Iannis Sakaridis.
5. Dal film "Suntan" Fedra Vokali e Argyris Papadimitropoulos.

Premio miglior cortometraggio (documentario)
candidati:
1. Dal film "90 Χρόνια ΠΑΟΚ: Νοσταλγώντας το Μέλλον" (90 anni PAOK: nostalgia per il futuro" Maria Danezis, Dimitris Papandreou, Ivan Savvides e Nicholas Triandafyllidis.
2. Dal film "Σιωπηλός Μάρτυρας" Dimitris Koutsiabasakos.
3. Dal film "Η Τελευταία Παραλία" Nicoletta Romeo, Stella Theodorakis, Thanos Anastopoulos, Guillaume de Seille e Davide Del Degan.

Premio migliore regista
candidati:
1. Dal film "Νήμα" The Boy.
2. Dal film «America Sqaure» Iannis Sakaridis.
3. Dal film «Suntan» Argyris Papadimitropoulos.

Premio miglior neo Regista
candidati:
1. Dal "Αγόρι στη Γέφυρα" Petros Charalambous.
2. Dal film "Όντως Φιλιούνται;" Iannis Korres.
3. Dal film «Park» Sofia Exarcou.

Premio miglior attore protagonista
candidati:
1. Dal film «America Sqaure» Vassilis Koukalani.
2. Dal film «Park» Dimitris Kitsos.
3. Dal film «Suntan» Makis Papadimitriou.

Premio migliore attrice protagonista
candidati:
1. Dal film "Νήμα" Sophia Kokkalis.
2. Dal film "Νοτιάς" Maria Kallimani.
3. Dal film "Το Ξύπνημα της Άνοιξης" ("Il Risveglio di Primavera") Daphne Patakia.

Premio miglior attore non protagonista
candidati:
1. Dal film "Νοτιάς" Themis Panou.
2. Dal film «Park» Enouki Gkvenetatze, Giulio capra, Goga Tsiklaouri, David Simtsak, Minella Ballì, Panagiotis Papadopoulos, Nikos Zegkinoglou, Mario Tzouti, Savvas Balachazvili, Iorgos Monstiriotis e Theo Angelof.
3. Dal film «Suntan» Iannis Tsortekis.

Premio miglior attrice non protagonista
Candidati (quattro (4) finalisti causa ex aequo):
1. Dal film "Έτερος Εγώ" (Un altro me") Joanna Kolliopoulou.
2. Dal film "Pedro Noula" Athinà Pappà.
3. Dal film "America Square" Themis Bazaka.
4. Dal film "Suntan" Elli Triggou.

Premio per la migliore sceneggiatura
candidati:
1. Dal film "Έτερος Εγώ" Sotiris Tsafoulias e Katerina Filiotou.
2. Dal film "America Square" Yiannis Tsirmpas, Vangelis Mourikis e John Sakaridis.
3. Dal film "Suntan" Argyris Papadimitropoulos e Silla Tzoumerkas.

Premio migliori musiche
Candidati (quattro (4) finalisti causa ex aequo):
1. Dal film "Νήμα" Felizol e The Boy.
2. Dal film "Το Ξύπνημα της Άνοιξης" Drog_A_Tek.
3. Dal film "Park" Alexander Voulgaris.
4. Dal film "Suntan" Felizol.

Premio Migliore Fotografia
candidati:
1. Dal film "Νήμα" Simos Sarketzis.
2. Dal film "Park" di Monica Lenczewska.
3. Dal film "Suntan" Chris Karamanis.

Premio miglior montaggio
candidati:
1. Dal film "Νήμα" Panos Voutsaras.
2. Dal film "America Sqaure" Iannis Sakaridis.
3. Dal film "Suntan" Napoleon Stratogiannakis.

Premio alla migliore scenografia
candidati:
1. Dal film "Έτερος Εγώ" Elia Ledakis.
2. Dal film "Νήμα" The Boy e Kostantinos Lampridis.
3. Dal film "Νοτιάς" Spiros Laskaris.

Premio ai migliori costumi
candidati:
1. Dal film "Νήμα", Alceste Mamali.
2. Dal film "Νοτιάς" Eva Nathena.
3. Dal film "Rosa Izmir" Youla Zoiopoulou.

Premio al miglior suono
candidati:
1. Dal film "Νοτιάς" Aris Athanasopoulos, Alice e Kostas Panayi Varympopiotis.
2. Dal film "Park" la Stefanos Efthimiou, Kostas Varympopiotis, Persefone Miliou e Valia Tzerou.
3. Dal film "Suntan" Leonardos Ntounis e Kostas Fylaktidis.

Premio al miglior trucco
Candidati (quattro (4) finalisti causa ex aequo):
1. Dal film "Έτερος Εγώ" Iannis Pamukis.
2. Dal film "Νήμα" Joanna Lygizos.
3. Dal film "Νοτιάς" Katerina Varthalitou.
4. Dal film "Suntan" Evi Zafiropoulou.

Premio per gli effetti speciali
candidati:
1. Dal film "Έτερος Εγώ" Iorgos e Roulis Alachouzos e Anthony Kotzias.
2. Dal film "Νήμα", Prokopis Vlaseros e Ioannis Ageladopoulos.
3. Dal film "Νοτιάς" Iannis Georgariou e Alexis Paraschos.

Premio per il miglior film d'animazione (Animazione)
candidati:
1. Dal film "Αίνιγμα" Antonis Dusan Marte e Fatouros.
2. Dal film "Εθνοφοβία" John Ziongkas.
3. Dal film «Aurelia» il Kreon Kryonas e Christos Bourandas.

Premio miglior Cortometraggio
candidati:
1. Dal film "Αλεπού" Zaklìn Lentzos.
2. Dal film "Κύβος" Alexander Skouras.
3. Dal film "Νηπενθές" Iannis Symvonis.
4. Dal film "Η Χέλγκα στο Λουντ" Thelghia Petrakis.
5. Dal film "Limbo" Constantina Kotzamani.


(Articolo tradotto da Gli Amici di Zorba il Greco, l'originale è possibile leggerlo cliccando qui)

In cucina con Zorba: i dolmades

Nella cultura greca, grande importanza riveste il cibo. Elementi di storia risalenti all'Impero Ottomano si intersecano con elementi della tradizione popolare anche più recenti.
Le tradizioni culinarie sono simili in quelli che all'ora erano i territori dell'Impero Ottomano (Balcani, Africa settentrionale e Medio Oriente) e nei territori dell'Iran e dell'Asia Centrale, ma la terra della Grecia regala prodotti d'eccellenza che rendono unici questi piatti. Un esempio sono i "dolmades".
Il dolmà (dal turco doldurmak che significa "riempire") è un cibo tipico della cucina levantina e più in generale di tutte quelle aree comprese nell'ex-Impero ottomano (Balcani, Africa settentrionale e Medio Oriente), dell'Iran e dell'Asia Centrale.
La preparazione assume diversi nomi ad esempio in armeno: տոլմա (tolma), in lingua azera: dolma, in georgiano: ტოლმა (tolma), in greco: ντολμάς (dolmás) o ντολμαδάκι (dolmadáki), in fārsi: دلمه (dolmeh), in arabo: دوُلما (dolma), in turco: dolma.
Nella versione più comune e diffusa si tratta di involtini di foglia di vite (chiamati più precisamente yaprak dolma) farciti di carne macinata, riso o grano, o diversi tipi di verdure. Qualunque sia il loro ripieno, non mancano mai di spezie orientali. Spesso vengono serviti accompagnati da yogurt. Sono facilmente realizzabili anche da noi stessi a casa.
Ingredienti:

20/40 foglie di vite (dipende dalla loro grandezza) - 450 gr di carne macinata - 1 cipolla - 200 gr di riso (nella versione medievale c'è il farro) - 1 uovo - menta essiccata - 15 g di burro ammorbidito - prezzemolo fresco - succo di mezzo limone - pinoli (a piacere) sale - pepe

Preparazione:

  • Pulire e lessare in acqua salata le foglie di vite, per poi lasciarle scolare su un panno. Unire in un recipiente la carne, le cipolle tritate il riso e le spezie e a piacere i pinoli spezzettati.
  • Stendete la foglia di vite cotta sul piano di lavoro, avendo cura di posizionarla con la parte dello stelo rivolta verso l’alto.
  • Posizionare un cucchiaio di impasto al centro della foglia.
  • Arrotolare l’involtino partendo dal basso, fino a ricoprire il ripieno, quindi prendere i bordi laterali e piegarli fino alla metà.
  • Per finire, continuare a formare l’involtino arrotolandolo dal basso, finché risulterà un cilindro ben stretto.
  • Preparare una pentola alta formando sulla base uno strato di foglie di vite.
  • Disporre gli involtini nella pentola e versarvi sopra il burro precedentemente sciolto in una padellina.
  • Riempire quindi la pentola con acqua o brodo, coprire e lasciar cuocere per circa 2 ore. 
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  Η λέξη «ντολμά» είναι ένα ρηματικό ουσιαστικό του τουρκικής γλώσσας. Ειδικότερα, προκύπτει από το ρήμα doldurmak (=γεμίζω).
Ο ντολμάς (απαντάται και ως σαρμάς ή γιαρμάς) είναι φαγητό που ανήκει σε μια οικογένεια πιάτων με γεμιστά λαχανικά, και τον συναντάμε στην Ελληνική κουζίνα καθώς και στις κουζίνες της πρώην Οθωμανικής Αυτοκρατορίας και των γύρω περιοχών, όπως Ρωσία, Μέση Ανατολή, Καυκασία και Κεντρική και Νότια Ασία. Ίσως ο πιο γνωστός είναι αυτός που παρασκευάζεται με αμπελόφυλλα, ενώ στην Ελλάδα χρησιμοποιούνται επίσης φύλλα μαρουλιού και λάχανου για να τυλιχτεί η γέμιση. Εκτός Ελλάδας με τη λέξη ντολμάς αναφέρονται και γεμιστά πιάτα όπου γεμίζονται άλλα λαχανικά, όπως κρεμμύδι, κολοκυθάκια, μελιτζάνες, ντομάτα και πιπεριά. Οι ντολμάδες με κρέας γενικά σερβίρονται ζεστοί, συχνά με σάλτσα. Οι νηστίσιμοι γενικώς σερβίρονται κρύοι, αν και στο Ιράν τρώγονται και με τους δύο τρόπους. Νηστίσιμοι και μη συχνά τρώγονται με γιαούρτι.


Η γέμιση αποτελείται συνήθως από ρύζι, κιμά ή σιτάρι. Σε κάθε περίπτωση, η γέμιση περιλαμβάνει κρεμμύδι, μαϊντανό, βότανα και μπαχαρικά. Τα νηστίσιμα γεμιστά είναι μαγειρεμένα με ελαιόλαδο και περιλαμβάνουν σταφίδες, κρεμμύδι, ξηρούς καρπούς ή όσπρια.
Ο ντολμάς είναι συνήθως ένα γεμιστό λαχανικό. Λόγου χάριν, τα γεμιστά κολοκυθάκια, η γεμιστή ντομάτα, πιπεριά ή μελιτζάνα, όπως και τα γεμιστά από σκουμπρί, καλαμάρια και μύδια καλούνται επίσης «ντολμά». Πιάτα που περιλαμβάνουν φύλλα περιτυλίγματος όπως τα αμπελόφυλλα, λαχανοντολμάδες ή γύρω από ένα γέμισμα ονομάζονται sarma αν και σε πολλές γλώσσες η διάκριση αυτή δεν γίνεται συνήθως. Ο όρος «σάρμα» προέρχεται από το τουρκικό ρήμα sarmak που σημαίνει «τυλίγω». Άλλες παραλλαγές προκύπτουν από την τουρκική λέξη για το «φύλλο», yaprak.Ο ντολμάς μπορεί να μεγειρευτεί με ελαιόλαδο, ή ακόμη χωρίς κιμά, πιάτο που μερικές φορές ονομάζεται γιαλατζί (τουρκ. yalancı) που σημαίνει «ψεύτης» ή «ψεύτικος» στα .[3]«Ψεύτικο» πιάτο επειδή ακριβώς δεν περιέχει κρέας. Σε ορισμένες χώρες, η κοινή ονομασία για το πιάτο είναι ένα δάνειο της λέξης Ντολμά ή yaprak, σε άλλους είναι μια calque, και μερικές φορές συνυπάρχουν οι δύο με διαφορετικές σημασίες: αλβανικά: japrak, Αραβικά: محشي (maḥshi, «γεμιστό») ή دولمة (Ντολμά), محشي ورق عنب (maḥshī waraq inab,« γεμιστά φύλλα»), κουρδικά:Ντολμά (دۆلمە), yaprakh (یاپراخ). Στο συριακό Χαλέπι, η λέξη yabraq (يبرق) αναφέρεται σε ντολμαδάκια, ενώ η λέξη maḥshī (محشي) αναφέρεται σε λαχανοντολμάδες και γεμιστά.

Υλικά
• 60 - 70 τρυφερά αμπελόφυλλα (250 γρ. περίπου)
• 2½ φλυτζ. τσαγιού ρύζι καρολίνα
• 2 κρεμμύδια ψιλοκομμένα
• 2 ματσάκια κρεμμύδια χλωρά σε ροδέλες
• 1 ματσάκι άνηθο
• ½ ματσάκι μαϊντανό ψιλοκομμένο
• 5 - 6 φύλλα δυόσμο
• 1½ φλυτζ. τσαγιού ελαιόλαδο
• 2 λεμόνια (το χυμό τους)
• αλάτι - φρεσκοτριμμένο πιπέρι
Εκτέλεση

Αν έχουμε φρέσκα αμπελόφυλλα, τα ζεματάμε για 2' - 3' σε βραστό, αλατισμένο νερό, κι έπειτα τα βγάζουμε με τρυπητή κουτάλα σ᾿ ένα μπολ με κρύο νερό. Όταν τα ζεματίσουμε όλα, τα στραγγίζουμε σ᾿ ένα τρυπητό και αφαιρούμε με ένα κοφτερό μαχαιράκι, τα κοτσάνια και τυχόν χοντρά νεύρα, που μπορεί να έχουν κάποια απ᾿ τα φύλλα μας. Αν έχουμε δικά μας αμπελόφυλλα σε άλμη, κατεψυγμένα ή κονσέρβας, τα βγάζουμε από το βάζο ή τη σακούλα, τα βάζουμε σε τρυπητό, τα ξεπλένουμε με κρύο νερό και τ᾿ αφήνουμε να στραγγίσουν καλά. Σε μια κατσαρόλα, σε μέτρια φωτιά, ζεσταίνουμε το ½ φλυτζάνι λάδι και σοτάρουμε όλα τα κρεμμύδια, για 3' - 4', μέχρι να γυαλίσουν. Στη συνέχεια, ρίχνουμε μέσα το ρύζι, πολύ καλά πλυμένο και στραγγισμένο, ανακατεύουμε για 1' - 2' να λαδωθεί καλά, ρίχνουμε 2 κούπες νερό, κι ανακατεύουμε. 

Το βράζουμε σε μέτρια θερμοκρασία για 4' - 5', το αποσύρουμε από τη φωτιά, το σκεπάζουμε με καθαρή, βαμβακερή πετσέτα, και το καπάκι της κατσαρόλας. Το αφήνουμε να σταθεί, τουλάχιστον 10'. Στη συνέχεια, αδειάζουμε την κατσαρόλα με το ρύζι, στο μπολ με τα μυρωδικά, αλατοπιπερώνουμε και ανακατεύουμε. Παίρνουμε ένα - ένα τα αμπελόφυλλα, στην παλάμη μας ή σε ξύλο κοπής, (με τα νεύρα προς τα πάνω και την γυαλιστερή πλευρά προς τα κάτω), βάζουμε στο κέντρο 1 κουταλιά γέμιση, διπλώνουμε τα πλαϊνά προς τα μέσα και κλείνουμε τυλίγοντας ρολαριστά τον ντολμά.   Στρώνουμε τον πάτο της κατσαρόλας με αμπελόφυλλα, (χρησιμοποιούμε τα σχισμένα και σπασμένα φύλλα), τοποθετούμε τους ντολμάδες τον έναν δίπλα στον άλλο, στη σειρά. Όταν στρώσουμε την πρώτη σειρά, συνεχίζουμε με τη δεύτρερη και τρίτη αν χρειαστεί, μέχρι να τους τελειώσουμε όλους.        Ρίχνουμε στην κατσαρόλα το υπόλοιπο λάδι, το χυμό των λεμονιών, προσθέτουμε χλιαρό νερό, μέχρι να σκεπαστούν όλοι καλά, ακουμπάμε ένα πιάτο επάνω στους ντολμάδες, (για να μη μας διαλυθούν στο βράσιμο) και τους μαγειρεύουμε σε μέτρια φωτιά, για περίπου 45' ως 60'. Δοκιμάζουμε αν το ρύζι έχει βράσει, κι αν τα φύλλα είναι μαλακά και όταν είναι έτοιμοι, τους αποσύρουμε από τη φωτιά. Τους αφήνουμε να κρυώσουν λίγο, μέσα στη κατσαρόλα και τους σερβίρουμε ζεστούς ή κρύους, σκέτους ή με μια σάλτσα γιαουρτιού, ή και τζατζίκι.(faghta-giagias.blogspot.com)


Ο ελληνικός καφές


  Il caffè ebbe origine nel 1100 a.c. nella penisola araba quando le piante del caffè furono coltivate per la prima volta. In primo luogo fu tostato e bollito da Arabi che facevano "il qahwa", una bevanda ricavata direttamente dalle piante. Nel 1475, il primo negozio di caffè del mondo fu aperto da Greci subito dopo l'occupazione dell'ex-capitale dell'impero Bizantino, Constantinopoli, da parte dei Turchi. Sorsero poi sempre a Costantinopoli diverse "case del caffè". 
  Nel 1600 circa, il caffè entrò in Europa centrale attraverso il porto di Venezia. Il momento più importante nella storia del caffè fu però quello della sua introduzione nel Nuovo Mondo. Ciò accadde nel 1607. Da allora e fino ai nostri giorni, il caffè si è trasformato nella bevanda più popolare del mondo. Più di 400 miliardi di tazze sono consumate ogni anno nelle diverse parti del mondo.
Preparazione
  •       Macina dei chicchi di caffè tostato. Puoi farlo con un macinino per caffè greco o con un macinino a macine coniche. La grana della polvere di caffè dovrebbe essere piuttosto fine.
  •        Riempi di acqua fredda una tazza o una tazzina da caffè.
  •        Versa l’acqua fredda in un briki. Un briki è un piccolo pentolino usato per bollire il caffè greco. È fatto di ottone o di rame e ha un manico piuttosto lungo.
  •        Metti nel briki un cucchiaino di caffè macinato. Più caffè aggiunge consistenza alla schiuma, ma meno di due cucchiaini saranno comunque sufficienti.
  •        Aggiungi la quantità desiderata di zucchero. Un caffè “mediamente dolce” si ottiene con mezzo/un cucchiaino di zucchero. Per un caffè “dolce” serviranno da uno e mezzo a due cucchiaini.
  •        Usa il cucchiaino per mescolare il caffè e lo zucchero versati nell’acqua del briki. Lascia che il caffè vada a fondo e sciogli lo zucchero in acqua. Togli il cucchiaino dal briki.
  •        Metti il briki sul fornello. Andrà benissimo anche un fornelletto da campeggio.
  •       Fai scaldare il briki a fuoco basso finché l’acqua non inizia a bollire. Sulla superficie del caffè si dovrebbe formare un anello di schiuma semiaperto.
  •       Togli il briki dal fuoco prima che l’anello di schiuma sia completo. Versa il caffè nella tazza e servi. (Fonte Wikihow.com)