mercoledì 15 marzo 2017

Manolis Anagnostakis e l'essenzialismo, breve viaggio tra Salonicco e musica


Manolis Anagnostakis, poeta greco della prima generazione del dopoguerra e critico di primo piano dei movimenti poetici marxisti ed esistenzialisti comparsi durante e dopo la guerra civile greca verso la fine degli anni quaranta, fu un punto di riferimento per i suoi contemporanei e influenzò la generazione di poeti a lui immediatamente successivi. La poesia di Anagnostakis è stata descritta come "essenziale" e i suoi componimenti ottennero numerosi riconoscimenti nei premi letterari nazionali greci e furono messe in musica da Mikis Theodorakis e cantate, tra gli altri, da Margarita Zorbala.
Anagnostakis nacque a Salonicco e proprio di Salonicco troviamo diversi riferimenti nelle sue poesie. Troviamo il quartiere nel quale è cresciuto, ci descrive le vie attraverso le quali camminava, il porto e lo storico distretto di Ladadika e luoghi legati a sue vicende personali come l’incarcerazione, il campo di Pavlos Melas e la prigione Yedi Kule (Heptapyrgion).

Θεσσαλονίκη, Μέρες του 1969 μ.Χ

Στην οδό Αιγύπτου —πρώτη πάροδος δεξιά—
Τώρα υψώνεται το μέγαρο της Τράπεζας Συναλλαγών
Τουριστικά γραφεία και πρακτορεία μεταναστεύσεως
Λαδάδικα (Οδός Κατούνη).


Le sue simpatie di sinistra lo avevano spinto ad arruolarsi nella resistenza, scelta che in seguito gli valse la condanna a morte durante la guerra civile. Arrestato per il suo coinvolgimento con il Movimento Studentesco all'Università di Salonicco nel 1948, Anagnostakis scontò, come accennato prima, molti anni ad Eptapyrgion, una prigione statale. Il suo secondo libro, Epoches 2, fu pubblicato dopo che era stato imprigionato, nel 1948.
L'anno successivo Anagnostakis fu anche espulso dal Partito Comunista di Grecia e processato in tribunale. Fu condannato a morte, ma la condanna non venne eseguita e sopravvisse al regime. Sulla sua scarcerazione, avvenuta nel 1951, pubblicò l'ultimo libro del ciclo Epoches.
Anagnostakis cominciò un nuovo ciclo di opere con Synecheia ("La continuazione") del 1954, e con il seguito del 1955. Nonostante non pubblicasse più nessun lavoro di grande rilevanza, fino a Ta piimata 1941-1971 ("Le poesie - 1941-1971") del 1971, continuò a lavorare presso giornali e riviste.
Proprio in un quotidiano, Αυγή, fu pubblicato nel 1983 un bellissimo componimento poetico, Φοβάμαι, in cui è possibile trovare diversi elementi della poetica di Anagnostakis: la lotta politica dei primi periodi e al contempo la disillusione e la rabbia nei confronti di chi grida alla rivoluzione ma non ha combattuto per ottenerla durante i sette anni della dittatura.
Ecco il componimento, prima in greco e poi in traduzione:


Φοβάμαι

Φοβάμαι τους ανθρώπους που εφτά χρόνια
έκαναν πως δεν είχαν πάρει χαμπάρι
και μια ωραία πρωία –μεσούντος κάποιου Ιουλίου–
βγήκαν στις πλατείες με σημαιάκια κραυγάζοντας
«Δώστε τη χούντα στο λαό».

Φοβάμαι τους ανθρώπους
που με καταλερωμένη τη φωλιά
πασχίζουν τώρα να βρουν λεκέδες στη δική σου.

Φοβάμαι τους ανθρώπους
που σου 'κλειναν την πόρτα
μην τυχόν και τους δώσεις κουπόνια
και τώρα τους βλέπεις στο Πολυτεχνείο
να καταθέτουν γαρίφαλα και να δακρύζουν.

Φοβάμαι τους ανθρώπους
που γέμιζαν τις ταβέρνες
και τα 'σπαζαν στα μπουζούκια
κάθε βράδυ
και τώρα τα ξανασπάζουν
όταν τους πιάνει το μεράκι της Φαραντούρη
και έχουν και «απόψεις».

Φοβάμαι τους ανθρώπους
που άλλαζαν πεζοδρόμιο όταν σε συναντούσαν
και τώρα σε λοιδορούν
γιατί, λέει, δεν βαδίζεις στον ίσιο δρόμο.
Φοβάμαι, φοβάμαι πολλούς ανθρώπους.
Φέτος φοβήθηκα ακόμα περισσότερο.

Ho paura

Ho paura di chi non s’è mosso
nel silenzio colpevole
di sette lunghissimi anni per farlo un bel giorno di Luglio
sbraitando in piazza: “Potere al Popolo”.

Ho paura dell’uomo
che sporco s’affanna
a cercare macchie sul tuo vestito.
Di chi sbatteva la porta sui tuoi manifesti,
di costoro ho paura
e delle loro lacrime, oggi
e delle ghirlande deposte
sul marciapiede del Politecnico.

Di questi ho paura
che nel sollazzo d’ogni notte
come se nulla fosse
affollavano trattorie e bouzoukia,
adesso ascoltano Farantouri,
opinioni indossano e abiti nuovi.
Ho paura di chi alla tua vista
ieri cambiava strada
e t’accusa oggi
d’aver scelto la strada sbagliata.

Ho paura, ho paura di molti
adesso
ne ho paura di più.

Anche se la raccolta del 1971 di Anagnostakis fu l'ultima sua opera di una certa rilevanza, i suoi versi filo-esistenzialisti lasciarono il loro segno sulla successiva generazione di poeti greci. Questa influenza si deve in parte al fatto che le sue poesie erano state messe in musica da Mikis Theodorakis, come parte del suo ciclo Ballate, scritto durante la dittatura dei colonnelli, durata sette anni. Queste Ballate sono state eseguite tra molti altri dalla cantante Margarita Zorbala (che le incise nel suo album di debutto nel 1975).

Μ. Αναγνωστάκης - Μ. Θεοδωράκης - "Δρόμοι παλιοί":



Testo

Δρόμοι παλιοί που αγάπησα και μίσησα ατέλειωτα
κάτω απ' τους ίσκιους των σπιτιών να περπατώ
νύχτες των γυρισμών αναπότρεπτες κι η πόλη νεκρή.

Την ασήμαντη παρουσία μου βρίσκω σε κάθε γωνιά
κάμε να σ' ανταμώσω κάποτε φάσμα χαμένο του πόθου μου κι εγώ.

Ξεχασμένος κι ατίθασος να περπατώ
κρατώντας μια σπίθα τρεμόσβηστη στις υγρές μου παλάμες.

Και προχωρούσα μέσα στη νύχτα χωρίς να γνωρίζω κανένα
κι ούτε κανένας κι ούτε κανένας με γνώριζε με γνώριζε.




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